Formazione e Lavoro
Enel: dalla scuola al lavoro
Al via la sperimentazione sull'apprendimento scuola-lavoro. Assunzione di 145 giovani. Gli studenti lavoratori percepiranno, oltre la formazione, una indennità di circa 440 euro.
Avviato un nuovo progetto voluto da Enel e promosso dai Ministeri dell'Istruzione e del Lavoro, nonché da Regioni e Organizzazioni sindacali, che riguarderà 145 alunni degli istituti tecnici ad indirizzo tecnologico iscritti al 4' e 5' anno.
Si tratta di una novità assoluta per il sistema di istruzione del nostro Paese. I giovani apprendisti, ancorché studenti, potranno entrare in contatto, durante il percorso di studi, con attrezzature e tecnologie di ultima generazione, ricevendo preventivamente dall'azienda una specifica formazione. Si tratta, in sostanza, di un apprendistato suddiviso tra scuola e azienda che prevede, appunto, l'alternativa scuola-lavoro.
I giovani, provenienti da istituti tecnici ubicati in sette regioni italiane, vengono assunti dal gruppo Enel con la formula del contratto di "apprendistato" di alta formazione che si attiva in coincidenza con l'inizio scolastico del 4'anno di studi, presso gli istituti tecnici. Al termine poi del 5' anno e del conseguimento del diploma tecnico, che terrà altresì conto della valutazione di merito del percorso effettuato in azienda, è programmata una seconda fase di apprendistato professionalizzante, della durata di un anno.
In sostanza si tratta di una innovativa esperienza di alta formazione che punta ad investire sulle risorse umane del Paese. Gli istituti tecnici interessati al programma sono: l'Avogadro di Torino, il Pacinotti di Mestre, il Marconi di Piacenza, il Meucci di Firenze, il Gadda-Fermi di Napoli, il Giorgi di Brindisi, il Marconi di Civitavecchia.
Gli studenti lavoratori percepiranno, altresì, oltre la formazione, una indennità di circa 440 euro, i giovani avranno anche un tutor aziendale e un altro tutor scolastico. L'impegno lavorativo dei ragazzi sarà di un giorno a settimana, in azienda, durante l'anno scolastico, nonché altro lavoro durante il periodo estivo, per un totale di 280 ore complessive distribuite in 24 mesi.
E' innegabile a questo punto osservare con interesse il rapporto sempre più stretto e duale fra mondo della scuola e mondo del lavoro. La scuola deve risultare pertanto il miglior antitodo contro la disoccupazione, quale grave piaga sociale.
Stefano Olivieri Pennesi
(16 ottobre 2014)
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