Renzi
L'Italia ha bisogno di concretezza e ottimismo
In una lettera pubblicata dal quotidiano Europa, il premier Matteo Renzi spiega le ragioni per cui bisognerebbe "scrollarsi di dosso la rassegnazione".
In occasione del 1 maggio, Matteo Renzi scrive una lettera aperta al quotidiano Europa e traccia un quadro positivo delle riforme iniziate dal suo governo. Se la prende, Renzi, con "l'assuefazione" degli italiani e dei media alla realtà del "non-lavoro", cerca di promuovere una sorta di stato d'animo nuovo, di nuova reazione ai problemi che negli ultimi anni affliggono la società italiana, e specialmente l'economia. Secondo il Presidente del Consiglio: "Nelle case, in famiglia, con gli amici si parla di disoccupazione, non di lavoro, e la verità è che ci siamo un po’ tutti abituati a questo. Ci siamo assuefatti". Certo, la crisi è evidente, ma "da noi è mille volte più grave a causa di un sistema-paese che ostacola l’innovazione, la sperimentazione, il coraggio, la fantasia". Di qui il suo impegno per " “slegare” questo paese da lacci inutili e anacronistici", con l'avvertenza che " non si realizza una forte azione modernizzatrice solo “dall’alto”, da palazzo Chigi o dal parlamento: no, serve l’iniziativa di tutti, serve un concorso partecipato di idee.".
Su questa linea si pone la riforma della PA annunciata da Renzi e dal ministro Madia pochi giorni fa, una riforma che sta tutta nell'indirizzo email creato per invitare i dipendenti pubblici a migliorare la riforma annunciata: [email protected]. Un modello di "scrittura partecipata" delle leggi già adottato in altri paesi europei.
Per Renzi però non basta annunciare e fare le riforme, serve un cambiamento psicologico, un modo nuovo di guardare l'Italia e i suoi problemi: "ripartiamo da quello che c’è, e scrolliamoci di dosso la rassegnazione" e ancora "non dobbiamo assuefarci" alla realtà della crisi.
Parole che mirano a stimolare una maggiore partecipazione dell'opinione pubblica al progetto riformatore del governo Renzi. Parole che, per certi versi, servono a responsabilizzare i cittadini che vorrebbero cambiare volto all'Italia e che non dovrebbero attendersi solo riforme, leggi e decreti calati dall'alto, ma contribuire a cambiare strutturalmente il Paese. Un obiettivo ambizioso e oggettivamente difficile da raggiungere per molti italiani che non solo sono colpiti dalla crisi, ma forse non hanno neppure le energie sufficienti a praticarsi iniezioni di fiducia ed ottimismo.
Ma Renzi non ha dubbi. Il governo è sulla strada giusta: "L’intervento sulle buste paga per chi ha di meno, la riforma della pubblica amministrazione, le leggi sul mercato del lavoro, la prossima riforma fiscale, il pagamento dei debiti alle pubbliche amministrazioni: tasselli di un mosaico che tende a comporsi con l’obiettivo di ridare fiato all’economia italiana.". E chiosa ribadendo questo connubio fra il "fare" e il modo di pensare la crisi, entrambi elementi utili a risollevare l'Italia dall'attuale condizione: "Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo."
Francesco Colafemmina
(2 maggio 2014)
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