Giustizia tributaria
1043 giorni per un processo tributario di primo grado
Maggiori gli esiti a favore degli Uffici rispetto a quelli dei contribuenti. La mediazione riduce del 22% i contenziosi. Questi ed altri i dati contenuti nella relazione del MEF.
Il Ministero dell´Economia e delle Finanze ha pubblicato la Relazione sul monitoraggio dello stato del contenzioso tributario e sull’attività delle Commissioni tributarie.
Nel 2013 si registra una diminuzione del 3% (-7.937) dei ricorsi complessivamente pervenuti alle Commissioni tributarie, che sono passati da 264.751 nel 2012 a 256.814 nel 2013. Tale riduzione è dovuta principalmente al minor numero, in termini assoluti, di controversie presentate presso le Commissioni tributarie provinciali; in termini percentuali, il calo dei ricorsi presentati rispetto all’anno precedente è pari a circa il 3% nel primo grado di giudizio (da 209.173 a 202.107), ed a circa il 2% nel secondo grado di giudizio (da 55.578 a 54.707).
Il contenzioso relativo al primo grado, avente come controparte l’Agenzia delle entrate, nelle controversie di valore inferiore o uguale a 20 mila euro, registra una diminuzione di circa il 22% rispetto al 2012. Tale riduzione è attribuibile agli effetti prodotti dall’entrata in vigore dell’istituto del reclamo/mediazione, che ha consentito per la prima volta il raggiungimento di un valore assoluto del numero dei ricorsi presentati in primo grado inferiore alle centomila unità. Il totale dei ricorsi definiti nel 2013 mostra un leggero aumento dello 0,5% (pari a 307.059), rispetto al 2012 (pari a 305.611), dovuto all’immissione nelle funzioni di circa 500 nuovi giudici tributari. Il 2013 evidenzia una diminuzione del numero complessivo delle controversie pendenti presso le Commissioni tributarie di primo e secondo grado del 7,35% (da 683.974 nel 2012 a 633.729 nel 2013).
Analizzando il grado di anzianità degli stessi, i dati mostrano che il 59,38% (pari a 376.298) è in giacenza da meno di 2 anni, il 31,80% (pari a 201.555) lo è da un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni e l’8,82% (pari a 55.876) da più di 5 anni. Il valore complessivo dei ricorsi presentati nel 2013 è di poco superiore a 35 miliardi di euro e quello medio è pari a circa 138 mila euro; il totale delle controversie definite nel 2013 è di poco superiore a 36 miliardi di euro e il loro valore medio è pari a circa 118 mila euro.
Nel primo grado di giudizio circa il 77% dei ricorsi è di valore inferiore o uguale a 20 mila euro, il cui valore complessivo è pari a circa 711 milioni di euro, mentre solo l’1,2% delle controversie totali è superiore a 1 milione di euro, il cui valore complessivo è pari a circa 19,2 miliardi di euro. Per quanto riguarda gli appelli definiti nel secondo grado di giudizio, circa il 63% è di valore inferiore o uguale a 20 mila euro, il cui valore complessivo è pari a circa 207 milioni di euro, mentre il 2,1% delle controversie totali è di valore superiore a 1 milione di euro, il cui valore complessivo è pari a circa 8 miliardi di euro.
Sia in primo che in secondo grado, gli esiti completamente favorevoli nei confronti dell’ufficio sono maggiori, in percentuale sul totale, rispetto a quelli completamente favorevoli al contribuente; in particolare si osserva il 40,82% contro il 30,66% nel primo grado di giudizio e il 41,81% contro 37,11% nel secondo grado.
Le istanze di sospensione presentate in primo grado risultano in diminuzione di circa il 2% (pari a circa 123.000), rispetto al dato del 2012, che è in linea con la riduzione dei ricorsi pervenuti. In secondo grado, invece, si registra un aumento di circa il 30% delle richieste di sospensione riguardanti le sanzioni. In primo grado circa il 60% dei ricorsi pervenuti presenta un’istanza di sospensione.
L’analisi del tempo medio per un processo tributario rileva che nel 2013 esso è durato in media 1.043 giorni (2 anni e 10 mesi) nelle Commissioni tributarie provinciali e 730 giorni (2 anni) nelle Commissioni tributarie regionali. La Commissione tributaria centrale registra al 31 dicembre 2013 una diminuzione delle controversie in pendenza di giudizio di circa il 78% (pari a circa 13.500), rispetto al 2012.
Infine si rileva che l’età media del corpo giudicante è pari a circa 62 anni, in diminuzione rispetto a quella registrata nel 2012 che è stata pari a circa 65 anni. Il calo è imputabile alla immissione dei nuovi giudici compresi nella fascia di età 40-50 anni, avvenuta nel corso del 2013.
Paolo Romani
(16 giugno 2014)
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