Semplificazione amministrativa
Le proposte dell'Anac
L'Autorità ha trasmesso al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione un documento in cui sono riportati i problemi aperti in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza e performance.
Nel documento trasmesso alla Funzione pubblica, l’ Anac pone l’accento su una serie di problematiche relative a questioni irrisolte in tema di prevenzione della corruzione, trasparenza e semplificazione.
In particolare, L’art. 16, c. 3 del d. lgs. n. 39/2013 come modificato dal d.l. n. 69/2013, convertito con modificazioni dalla legge n. 98/2013, ha trasferito al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione le funzioni consultive relativamente al d.lgs. 39/2013, originariamente di competenza dell’Autorità.
Di conseguenza, numerose questioni sollevate da pubbliche amministrazioni ed enti in ordine all’applicazione dell’art. 3 in tema di inconferibilità di incarichi in caso di condanna per reati contro la pubblica amministrazione sono in attesa da tempo di essere risolte con direttive o circolari del Ministro.
Inoltre, sempre con riferimento al d. lgs. n. 39/2013, precisa l’Autorità, “sarebbe opportuno un intervento legislativo per risolvere l'asimmetria tra le situazioni di inconferibilità e incompatibilità previste per i dirigenti statali e quelli di amministrazioni regionali e locali e di società in controllo pubblico” presenti nel suddetto decreto.
Segue la necessità di una maggiore attenzione al “problema dell’applicazione della normativa in materia di trasparenza e prevenzione della corruzione alle società partecipate da Pubbliche Amministrazioni o in controllo pubblico”.
Sempre con riferimento alle società partecipate dalle P.A., anche alcuni aspetti della circolare n. 1/2014 “Ambito soggettivo ed oggettivo di applicazione delle regole di trasparenza”, relativi agli enti economici e alle società controllate e partecipate “destano preoccupazione in quanto forniscono un’interpretazione che limita l’ambito soggettivo di applicazione delle norme sulla trasparenza a un settore che dovrebbe essere, invece, oggetto di particolare attenzione nelle politiche di prevenzione”.
Alcuni di questi contenuti offrono interpretazioni difformi rispetto a posizioni già espresse dell’Autorità che sarebbe necessario approfondire in un apposito tavolo tecnico.
Il superamento delle criticità rilevate, conclude l’Anac, è presupposto indispensabile per l’attività di vigilanza dell’Autorità e per l’adozione dei provvedimenti previsti ai sensi della legge n. 190/2012 e del decreto legislativo n. 33/2013. Nelle more della costituzione del tavolo tecnico, l’Autorità ha, quindi, deciso di sospendere i riscontri e i controlli sull’assolvimento degli obblighi di trasparenza da parte delle società partecipate al fine di non ingenerare ulteriori incertezze applicative.
Claudia De Vincenzi
(16 aprile 2014)
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